Piemonte culla dell'Atletica Leggera (7a parte)

08 Aprile 2020

Nella settima puntata della storia dell'atletica piemontese il titolo è: parata di stelle

Negli anni ’60 e ’70 affluirono a Torino i più forti atleti italiani, una parata di campioni impressionante.

Pietro Mennea, ineguagliabile sprinter, aveva iniziato nell’AVIS Barletta, poi era stato arruolato nell’Aeronautica e nel ’74 era passato all’ALCO Rieti, nel ’77 approdò al FIAT Carrelli elevatori di Bari e finalmente nel ’78 arrivò al FIAT IVECO di Torino, restò solo tre anni, ma in quegli anni a Città del Messico nel ‘79 stabilì il record del mondo dei 200 in 19”72, ancor oggi  europeo e il record dei 100 in 10”01, appena battuto da Filippo Tortu.

Una carriera favolosa, 52 maglie azzurre dal ’71 all’88, 18 titoli italiani: 1 nei 60 id, 3 nei 100, 12 nei 200, 1 nei 400 id, e 1 nella 4 x 100.

Silvano Simeon, friulano, il più grande discobolo dopo Consolini, 52 presenze in Nazionale dal ’66 all’82, due Olimpiadi, Monaco e Montreal, primo italiano oltre i 60 metri, record a 65,10, cominciò e finì la sua carriera nel GS Fiat a cui portò un solo titolo, poi Fiamme Gialle e Snia Milano.

A lui  nel disco subentrò l’ascolano Armando De Vincentiis, 48 volte azzurro dal ’69 all’83, due Olimpiadi, Monaco e Montreal, tre Europei e due Giochi del Mediterraneo, cinque titoli italiani, due a Rieti, due per il GS Fiat nel ’78 e nell’80 e uno per la Pro Patria, personale 64,48.

Dalla Benacense di Riva del Garda dove aveva vinto il titolo dell’asta nel ’64, arrivò l’anno dopo Renato Dionisi, il primo astista italiano a superare i 5 metri e portare il record a 5,45 nel ’72, 47 presenze in azzurro dal ’64 al’78, due Olimpiadi, Tokyo e Monaco, oro e bronzo alle Universiadi, un oro agli Europei indoor, dodici titoli italiani, otto con il GS Fiat.

Aveva esordito con la maglia del Lanerossi Vicenza Carlo Lievore per poi passare alle Fiamme Gialle  dove vinse tre titoli nel giavellotto, per poi passare nel ’61 al GS Fiat concluse la sua carriera diventando uno dei migliori tecnici italiani, vinse altri tre titoli e stabilì un favoloso record mondiale  86,74 nel ’61, 42 maglie azzurre dal ‘ 56 al ’71.

- Una carriera di prestigio anche come allenatore della Sisport Fiat.

Da Cisterna di Latina arrivò sul finire della carriera Giuseppe Buttari 110 hs, 39 volte azzurro, degli otto titoli italiani ne vinse tre con la maglia del Fiat oltre a uno con la 4x100.

Il milanese Stefano Malinverni arrivò a Torino da Junior e vinse subito cinque titoli nei 400 piani di cui due indoor, indossò 36 volte la maglia azzurra ed alle Olimpiadi di Mosca dell’80 conquistò il bronzo nella 4x400, passò poi alle Fiamme Oro e infine alla Pro Patria Pierrel.

Giorgio Ballati specialista dei 400 hs aveva vinto quattro titoli con l’Atletica Pistoia, ne conquistò altri due con il Fiat Iveco, vestì 36 volte la maglia azzurra, presente alle Olimpiadi di Monaco, bronzo nella 4x400 ai Giochi del Mediterraneo ad Algeri.

Il viareggino Giacomo Puosi può vantare 34 maglie azzurre dal 60 al ’74 con due Olimpiadi Città del Messico e Monaco ma solo un titolo nei 200 e nella 4x200 nel ’70 con la maglia del Fiat.

Una sola medaglia delle sette vinte outdoor, sei negli 800 e una nei 1500, dal romano Carlo Grippo nel ’78, 25 presenze in nazionale a Montreal, ottavo e a Mosca.

Dalla Libertas Aterno Pescara arrivò a Torino uno dei più grandi ostacolisti italiani, Giovanni Cornacchia, 24 presenze in nazionale, tre Olimpiadi:  Roma, Tokyo,  settimo e Città del Messico, due Europei argento a Belgrado e quinto a Budapest, argento alle Universiadi del ’65 e oro ai Giochi del Mediterraneo del ’67. Vinse tre titoli italiani, due con la maglia del Fiat.

La famiglia di Michele Sorrenti dalla natia Calabria si trasferì a Treviso dove a 16 anni nel Gruppo Atletico Trevigiano iniziò a lanciare il peso, passò poi al Coin Mestre dove nel ’66 vinse il primo titolo italiano, venne assunto dal Fiat e vinse altri tre titoli: uno nel ’72, quando superò il muro dei 19 metri di due centimetri e stabilì il record italiano e due nel ‘74, vestì 22 volte la maglia azzurra.

Dall’ ASSI Grosseto arrivò uno de migliori siepisti degli anni ’80, Roberto Volpi, 15 presenze in azzurro, Olimpiadi di Mosca, quattro titoli italiani, due col FIAT Iveco

Franco Grossi da Serravalle Pistoiese era un buon discobolo, totalizzò 14 maglie azzurre può vantare la partecipazione all’Olimpiade di Roma e il bronzo ai Giochi del Mediterraneo di Napoli e due titoli italiani sempre col Fiat, poi arrivò Simeon e fu notte.

Ci fu gloria anche per l’ascolano Rinaldo Camaioni,  8 volte in azzurro, due titoli nel triplo, diventato dirigente in Fiat fu ferito in un attentato dalle B.R. nel ’77, medaglia d’oro vittime del terrorismo, e per l’imperiese Brunello Martini, 7 volte in azzurro, un titolo nell’alto e i piemontesi: l’astigiano Pietro Scaglia nato a Cisterna d'Asti il 24/10/31, 13 presenze in nazionale dal '55 al '64, un titolo italiano nel '62; Vincenzo Marchetti da Cuneo, 12 volte  azzurro e un titolo nel giavellotto.

Il torinese Vincenzo Bellone 11 volte in azzurro, due titoli nell’asta; Daniele Faraggiana 11 volte in azzurro nel decathlon, due titoli ed il record di 7364 punti, diventò poi medico sportivo di rilievo; Roberto Veglia, 7 volte in azzurro con presenza alle Olimpiadi di Montreal, un titolo nell’alto e uno nel lungo indoor; Alessandro Ussi, 6 volte in azzurro, un titolo nel triplo; Marco Nebiolo, 2 volte in azzurro, un titolo nel Decathlon.


Renato Dionisi (primatista italiano nell'asta)


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