Crippa-Panetta: due generazioni, la stessa scintilla

20 Maggio 2018

Il campione mondiale dei 3000 siepi e argento dei 10.000 a Roma 1987 Francesco Panetta a confronto con Yeman Crippa che ha appena riscritto i suoi record italiani U23 dei 5000 e 10.000 metri

di Alessio Giovannini

33 anni dopo e 44 centesimi più veloce. Tanto è il tempo che separa il record italiano under 23 di Francesco Panetta nei 10.000 metri, il 2 luglio del 1985 a Stoccolma, e il dirompente esordio di Yeman Crippa sulla distanza ieri sera in Coppa Europa a Londra. 27:44.65 il primato di Panetta che il giovane azzurro delle Fiamme Oro ha appena migliorato a 27:44.21. Francesco, classe 1963, all'epoca aveva 22 anni, 5 mesi e 28 giorni e nel giro di due stagioni avrebbe conquistato prima l'argento europeo nel 1986 e poi l'oro mondiale dei 3000 siepi e il secondo posto nei 10.000 a Roma 1987, fino al trionfo continentale di Spalato 1990. La carta d'identità di Yeman, al 19 maggio, conta 21 anni, 7 mesi e 11 giorni. Crippa, nato a Wollo in Etiopia nel 1996, ma che tra le montagne del Trentino ha trovato una famiglia e una casa in cui crescere, fin qui è stato un grande protagonista a livello giovanile. Nel suo palmarès dei Campionati Europei di categoria ha collezionato due titoli junior e un bronzo U23 nel cross, oltre a un bronzo U20 e un oro U23 nei 5000 metri. Ma per lui ora è iniziata una nuova atletica.

CRIPPA: "Londra è stata solo una tappa dei miei obiettivi di questa stagione. Il mirino è puntato ad agosto sugli Europei di Berlino dove vorrei giocarmela sia nei 5000 che nei 10.000 metri. Cercherò di fare il meglio possibile perché voglio che il 2018 sia il mio anno".
PANETTA: "Sono positivamente impressionato da quello che ha fatto Yeman in queste ultime due settimane. E dico bravo a lui e al suo tecnico Massimo Pegoretti per come stanno lavorando. Dopo il 13:18.83 sui 5000 metri di Palo Alto ero fiducioso che potesse esprimersi su un crono del genere sulla doppia distanza. E così è stato. I miei record? Era ora che dopo tutto questo tempo qualcuno ci mettesse mano. Attenzione, però, perché i veri primati sono quelli senior e quando hai 22 anni sei già nell'atletica dei grandi. Sono convinto che per Crippa questo sia solo l'inizio".

CRIPPA: "Ha ragione Francesco. La penso come lui. Ben venga il record under 23, ma personalmente ormai credo di essere faccia a faccia con un'altra atletica e devo imparare a confrontarmi con i più forti al mondo. Berlino in questo senso sarà un bel banco di prova per dimostrare quello che valgo veramente".
PANETTA: "Crippa fino a questo punto della sua carriera ha dimostrato una crescita costante. Ora può puntare a tempi ancora più importanti. I progressi appena ottenuti mettono nero su bianco le sue qualità, compresa la brillantezza che gli arriva dai 1500, indispensabile in volata. Yeman è il bel volto sorridente di un mondo e di un'atletica che cambia. Un ragazzo nato in Etiopia, ma che qui grazie anche allo sport ha trovato la sua strada e il suo futuro".

CRIPPA: "Spero che la volata sia sempre la mia arma segreta. Ma arrivati a questo livello c'è da lavorarci parecchio perché accanto a certi big non sarà per niente facile mettere la freccia. E' vero che Mo Farah ha scelto la maratona, ma la concorrenza in pista non manca comunque nel Vecchio Continente. Intanto punto al personale sui 1500 il 31 maggio al Golden Gala di Roma, poi i Giochi del Mediterraneo. La mia base è Trento, casa mia, dove c'è il mio gruppo di allenamento".
PANETTA: "Yeman è un ragazzo che ha nell'entusiasmo la sua carta vincente. Ed è questo quello che può fare la differenza nell'atletica e soprattutto nella vita. Giovani atleti come lui o Filippo Tortu nella velocità possono essere le scintille con cui far brillare la nostra atletica. Sono convinto che da personaggi come loro si possa attivare quell'effetto trascinamento che, alla mia epoca, io ho vissuto grazie a un campione come Venanzio Ortis".

CRIPPA: "Queste ultime due gare mi hanno insegnato molto. A marzo, dopo il ritiro ai Campionati Italiani di cross, mi è scattato qualcosa dentro. Mi si accesa una fame di risultati: volevo dimostrare a tutti che il vero Yeman non c'entra nulla con quello che ha alzato bandiera bianca a Gubbio. E così mi sono messo sotto con gli allenamenti, motivato e concentrato sui miei obiettivi. L'esperienza del raduno ad Albuquerque è stata fantastica perché l'ho condivisa con atleti che ormai sono diventati amici com Abdikadar, Chiappinelli e i gemelli Zoghlami. Ci troviamo benissimo insieme e spero di poter vivere con tutti loro l'esperienza degli Europei di Berlino".
PANETTA: "Forza Yeman, in bocca al lupo ragazzo!"

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